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Vaccini: Misericordie, un piano per chi è a margini società
(ANSA) Firenze, 17 mag.
Le Misericordie fiorentine chiedono un piano vaccini per chi e’ ai margini della societa’. “Presto – afferma il presidente del coordinamento delle confraternite dell’area fiorentina, Andrea Ceccherini – dovremo pensare a tutelare anche i piu’ poveri, i migranti, i senzatetto”.
“Oltre alle fragilita’ fisica verso cui, giustamente, la Regione Toscana e il nostro Paese si stanno muovendo con la campagna di vaccinazione, esiste anche una fragilita’ sociale – fa rilevare Andrea Ceccherini -. Ci sono persone senza una casa, migranti, richiedenti asilo, famiglie relegate ai margini della societa’. Per tutti loro il semplice gesto di fare una prenotazione online al vaccino e’ un passo lunghissimo e infattibile. Occorre quindi nel prossimo futuro, speriamo non troppo lontano, definire un piano di somministrazione anche per le persone piu’ povere che altrimenti rischiano di rimanere escluse fino alla fine”.
“Da parte nostra, le Misericordie fiorentine sono pronte ad aiutare in ogni modo per superare l’emergenza, supportando passo per passo le istituzioni e la politica, con dialogo e azioni concrete sul territorio. Proteggere prima di tutto gli anziani – aggiunge Ceccherini – e’ stato doveroso, perche’ sono le vite piu’ in pericolo. Condividiamo anche la scelta di procedere con le somministrazioni per eta’ anagrafica e fortunatamente adesso stanno venendo chiamate sempre piu’ fasce di popolazione. La Regione e il Paese stanno facendo sforzi importanti per operare al meglio. Oggi riteniamo che sia importante iniziare a disegnare anche un piano per tutti coloro che non hanno un medico di famiglia, ne’ accesso agli strumenti tecnologici e che sono tagliati fuori dalle comunicazioni del sistema sanitario. Spesso ci sono difficolta’ di lingua, altre volte di accesso alle notizie o alle conoscenze informatiche. Sono persone pero’ che, al pari di tutti gli altri, possono rimanere infettate dal Covid e avere conseguenze gravi sulla salute. Tra loro ci sono anziani. E al tempo stesso possono essere un veicolo del virus. Siamo certi che la Toscana sapra’ distinguersi come in passato. Il vaccino puo’ e deve essere un messaggio positivo di ripartenza, non solo economica, ma anche sociale e di parita’”. (ANSA).
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